Alle 5 am stavamo già sorseggiando un tè caldo seduti intorno al falò, ormai agonizzante, della notte prima.
In zombi-style, però entusiasti all’idea di ciò che ci aspetta, Rober, Jordi ed io montiamo sulla jeep che ci scorrazzerà in lungo e in largo il Parco Nazionale di Yala. Obiettivo del giorno: vedere un leopardo.
Ce la faranno i nostri eroi?
Alle 6.30 facciamo la nostra entrata (poco) trionfale e ci accoglie un’alba (molto) eccezionale. Il paesaggio è magnifico e già il fatto di contemplare il sole sorgere sull’acqua merita la pena la levataccia.
E a me le levatacce non piacciono proprio.
Il safari inizia tranquillo: tanti uccellini cinguellanti come il galletto dalla cresta rossa típico del Sri Lanka, kingfisher coloratissimi, tucani, aquile, pavoni reali, cigni.
Belli loro, ma io voglio vedere un leopardo!
(*Pazienza Lety, pazienza!*)
Cambiamo zona e appaiono cervi, coccodrilli, cinghiali, bufali, iguane…
Belli anche loro, ma io voglio vedere un leopardo!
(*Pazienza Lety, pazienza*)
I paesaggi che attraversiamo sono meravigliosi, ma del leopardo... manco l'ombra!
All’improvviso suona il teléfono di Amila, il ragazzo che ci ha ospitato nella sua casa-albero nonchè guida a Yala e amico, e lo vediamo sorridere:
“Guys, let’s go to see the leopard!”
Olè! Un altra guida ha chiamato Amila e gli ha rivelato dov’è un leopardo. E inizia la corsa: ci dobbiam tener stretti perchè ogni curva è un rischio di salir volando dall’abitacolo e io, voglio solo vedere un leopardo non schiacciarlo cadendoci sopra.
Ohhh sorpresa, ad un certo punto intravediamo un elefante con il suo piccolo attraversando la giungla: che teneri! Ma il tempo corre e il nostro autista riparte per arrivare, qualche minuto dopo, al punto d’incontro con il capo del Parco: il leopardo.
È proprio lì, dietro quei cespugli. Wow! Che bello, che occhi, che... oh aspetta ma son due! Due leopardi!
Amila ci guarda, sorride e ci dice:
“They’re making!”
Eh? What?
“Making!”
Ma cosa? Che stanno a fa’?
“Fucking!!”
Ah. Il leopardo zozzone dovevamo beccare.
Vabbè, eravamo contentissimi ma Amila e il suo sesto senso non erano soddisfatti.
Riprendiamo un cammino qualsiasi e ad un certo punto succede la cosa più inaspettata del mondo, Amila ci guarda, sorride e sussurra emozionato. “Leopard!”
Noi apriamo gli occhi, ci pizzichiamo perché dai, stiamo sognando non può essere vero. E invece lo è: un leopardo spaparanzato nel mezzo della strada.
Con tutto il parco nazionale a disposizione lui va e si siede giusto sul nostro cammino.
Il momento è emozionante: fermiamo la macchina, spegniamo il motore, scambio di sguardi, pelle d’oca.
Siamo solo noi. Noi e la natura.
Non abbiamo paura (*ok io un po’) e lui nemmeno. Anzi.
Rimane lì il tempo sufficente per fargli un bel servizio fotográfico completo, incluso cambia di posa varie volte.
Ed ad un certo punto si alza.
E inizia a camminare.
Verso di noi. (*ecco adesso ci mangia*).
Ma per fortuna aveva già fatto colazione: quando siamo a circa 10 metri di distanza ci lancia l’ultimo sguardo (*giurerei di avergli visto fare l’occhiolino*) e sparisce nella giungla.
Noi ci guardiamo increduli: che fortuna abbiamo avuto? Io mi sto anche cagando un po’ sotto che se risbuca fuori, quello ci salta addosso e ci mangia! Rober e Jordi non son preoccupati, e ci credo: sono io quella con i prosciutti più grossi, inizia da me sicuro sto’ buongustaio!
E zas... sbuca fuori di nuovo, dientro di noi, ma non ha ancora fame: semplicemente attraversa la strada, come se si trattasse di una passerella di un fashion show, e rientra dentro la giungla per non uscirne più.
Io sono contentissima: i miei prosciutti sono a salvo e ho visto il leopardo più bello del mondo.
Torniamo nella nostra casa-albero con un gran sorriso e un kg di polvere in tutto il corpo.
È stata una giornata speciale che ricorderemo sempre!
Come se non bastasse Amila aveva in serbo una sorpresa: una festa di addio con dj, luci, macchina del fumo, birre e bbq inclusive.
Lì, sperduta in una casa-albero in uno strano paese a forma di lacrima chiamato Sri Lanka, con testimoni solo la luna piena, le luci della disco-mobile, Jordi che saltava di qua e di là scalzo, Rober che mi sorrideva, Enrique Iglesias che cantava (*ma quanto è famoso sto stonatone?*) ho avuto un’altra volta la conferma (*e te pareva*) di quanto bello sia viaggiare e vivere la tua vita come una nuova avventura giorno dopo giorno.
INFORMAZIONI UTILI
Come arrivare a Tissa?
Se come noi ci arrivi da Haputale preparati : è una piccola odissea. Noi abbiam preso un treno fino a Ella (bellissimo viaggio, 1h, 25 rupie). Da lì un bus fino a
Wellawaya (2h, 60 rupie) e da lì un altro bus fino a Tissa (2h, 90 rupie).
Dove dormire?
Noi abbiam dormito nel Yala Tree House, una casa albero gestita da Amila un ragazzo dolcissimo che ci ha trattati come piccoli principi e principessa.
Quanto costa la entrata al Parco Nazionale di Yala?
Dipende: i ticket sono tipo combo, dipendono dal nº di persone che vanno nella jeep. Noi eravamo 3 stranieri + 1 locale (Amila), il conduttore non conta, e abbiam pagato 8150 rupie, al cambio 45€.
Quanto costa la jeep?
Dipende dalla durata del tour: full day/half day. Noi abbiam fatto mezza giornata ed è costata 5000 rupie.
Dove contrattare il Safari?
A Tissa, la cittadina più vicina al parco nazionale, è il maggior negozio quindi non avrai problema a contrattare il safari in situ. Noi l’abbiamo fatto con Amila e siam stati super fortunati: lui e suo cugino (l’autista della jeep) hanno un occhio e un sesto senso incredibili. Ovvio che ci vuole pure un po’ di fortuna: incontrarti un leopardo che ti aspetta sulla strada è proprio una botta di culo!
Se vuoi contattare con lui questa è la sua email: amila0215@gmail.com
Se gli dici che ti manda lety di mochileando por el mundo ti tratterà come un VIP. Hihihi. E se alla fine decidete di andare da lui, salutatelo tanto da parte mia, Rober e Jordi ;-)
Merita la pena il safari?
Devo dire che è stato il nostro primo safari quindi non ho altre referenze però ci è piaciuto da matti! Lo rifarei mille volte e, leopardo a parte, i paesaggi del parco sono di quelli che tolgono il fiato.
Tutte le foto del post del blog www.mochileandoporelmundo.com che scrivo con Rober
domenica 29 giugno 2014
1 commento:
Commenta: è gratis e non fa male a nessuno. Bè se è una critica fa male a me, ma tanto a te che te frega, così ti sfoghi e eviterai magnare un kg di gelato al cioccolato dolce e un po' salato come fai sempre!
(*lo so che lo fai*)
P.S. si accettano anche i commenti belli e positivi.
Grazie e tante care cose!
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complimenti!! un racconto di grande ispirazione!! pensavo anch'io di visitare lo Sri Lanka verso novembre.. prenderò sicuramente spunto dai tuoi consigli!! Mara
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