Kyoto è tutto ciò e molto di più.
Abbiamo passato 5 giorni in questa splendida città giapponese e oggi cercherò di mettere ‘nero su bianco’ le cose che più mi son piaciute, e quelle che spero di ricordare sempre.
YUKIKO
11.00 am. Stazione di Kyoto.
Appuntamento con Yukiko, un’amica giapponese che abbiamo conosciuto ad Auckland. Yukiko è ‘chocoholic’ e infatti non appena ci vediamo ci regala un kit kat di fagioli rossi (che a voce fa schifo ma è davvero buono!).
Con lei c’è Miho, altra giapponesina che aveva studiato ad Auckland.
È strano vedere qualcuno fuori dall'ambiente in cui l'hai conoscuto vero? Ti è mai capitato di trovare un compaesano in vacanza in un altro paese? È una sensazione un sacco strana, ma piacevole :)
Yukiko ha avuto la pazienza (enorme) di rispondere alle mille domande che noi, appena arrivati in Giappone, avevamo. E vi assicuro che erano tante!
Se c’è qualcosa che contraddistingue il popolo giapponese è la totale dolcezza, educazione, grazia con cui approcciano qualsiasi situazione. Yukiko ne è la dimostrazione. Il suo nome vuol dire bambina della neve (yuki=neve, ko=bambino) e le si addice al 100%. Non perché sia fredda, ma perché come la neve è elegante, pura e delicata.
TEMPLI
Visitare Kyoto senza vedere i suoi templi e santuari più famosi sarebbe come andare a Roma e non visitare il Colosseo e il foro: imperdonabile.
Dato il nostro budget non proprio infinito abbiamo dovuto scegliere quelli che ci sembravano davvero irrinunciabili e i prescelti sono stati loro:
KINKAKU-JI
Secondo me è il tempio più bello di Kyoto, con le sue pareti dorate e il laghetto dove sorge e la natura rigogliosa che lo circonda.
Qua abbiamo assaggiato per la prima volta il tè verde giapponese (matcha) che ci è piaciuto un sacco, anche perché era gratis hihi. E si sa, quando qualcosa è gratis è più buono ;)
Cammina e cammina all’improvviso notiamo che Yukiko e Miho si stanno emozionando : iniziano a ridacchiare, a battere le mani e ci dicono di seguirle che andiamo a prendere un omikuji.
Omi-cosa?!
Gli omikuji sono dei bigliettini della fortuna che ti sveleranno se il tuo futuro sarà tutto rose o fiori o se sarà una cacca della vacca. Il biglietto di Rober era il migliore (daikichi), quello di Miho era normale (hankichi), quello di Yukiko orribile (suekiyo).
Ma c’è un ma. Se il tuo biglietto prevede sfiga nera c’è una maniera per scongiurarla: legare il biglietto per far sí che la sfortuna rimanga lí e non ti segua fino a casa.
Per la cronaca: io non ho preso nessun biglietto perché sono abbastanza sfigata e molto tirchia.
KYOMIZU-DERA
Il tempio dell’acqua pura. Bello. Bellissimo. Pieno di donne, uomini, vecchi, bambini. Con vista sulla città e una terrazza enoooorme, ‘appollaiata’ su pilastri di legno.
Qua bisogna fare assolutamente due cose:
1-Bere l’acqua del Otowa-no-taky, non so se poi ti verrà il cagotto ma dicono porti fortuna
2-Camminare ad occhi chiusi da una piedra del tempio dell’amore ad un’altra, che dista 18 m. Se ci arrivi: ottimo, troverai il vero amore. Se non ci arrivi magari ti sei rotto un braccio rotolando dalle scale ma... tentar non nuoce no? Poi, si sa mai che l'amore della tua vita sia l'infermiere che ti ingesserà il braccio.
FUSHIMI INARI
Il mio posto preferito. Il fushimi Inari è semplicemente una meraviglia. Dedicato al Dio Inari (prosperità) è famoso per i km e km di torii che arrivano fino alla cima di una montagna (una montagnina piccola, non preoccuparti!).
I torii sono le porte con forma d’arco che devi attraversare per entrare in un santuario shintoista. Questo passaggio è denso di significato: quando attraversi il torii stai lasciando il mondo terreno per entrare nel mondo spirituale.
I torii del Fushimi Inari sono stati donati principalmente da aziende: in questo modo il Dio Inari sarà felice e porterà prosperità al negozio.
Nel Fushimi Inari ci son successe due cose curiose:
1-Un albero è caduto su un tramo di torii che avevamo appena passato. Quasi ci spiaccica!
2-Michelle Obama sarebbe passata lì tra un’ora. Ossia: un albero potrebbe aver spiaccicato la Michelle d’America. Ossia: abbiamo presenziato il quasi inizio della III G.M. Perché vallo a spiegare agli americani che ‘è stato un incidente’.
Abbiamo visitato altri templi come 'Nishi Hongan-Ji' o 'Higashi Hongan-Ji' o'Kitano Tenman-gū' però questi 3 sono quelli che più ci hanno colpito.
Un’oasi di pace, bè insomma. Diciamo che dovresti venire qua di prima mattina per poter godere a pieno del cullare dei bambú e del suono del vento. Noi ci siamo andati alle 5pm e come noi... un sacco di altra gente. In ogni caso, con un po’ di pazienza, siamo riusciti a scattare un po’ di foto ‘solitarie’. È stata davvero un’emozione essere lì, dentro quella ‘fotografia’ che avevo guardato e sognato a lungo.
Gion è il quartiere tradizionale di Kyoto. Tra le sue stradine costeggiate da casette di legno e lampade rosse, non è difficile vedere una geisha.
Non so se hai visto ‘Memoria di una geisha’ (se non l’hai fatto guardalo subito!) ma passeggiando per Gion mi sembrava di passeggiare nel set del film, soprattutto quando abbandonata la strada principale, ci siamo persi per le viuzze fino a rimanere completamente soli.
Non abbiamo visto geishe. A dire il vero non le abbiamo nemmeno cercate. Forse abbiamo fatto male, d’altra parte quando ci ricapita di poter vederne una dal vivo? Però sono dell’idea che le cose che accadono da sole son quelle che davvero mi piacciono e che agire in maniera diversa mi farebbe sentire come se stessi partecipando a ‘safari umano’ o fossi un paparazzo incallito.
Non nego che mi sarebbe piaciuto incrociarmi con una geisha ma... almeno ho un motivo per tornare a Kyoto ;)
Geishe non ne ho viste ma donne col kimono sì, e mica poche! Pensavo fosse algo inusuale invece è molto tipico indossarlo quando si va al templo, a una cena o a spasso con le amiche. Il kimono è un capo tradizionale, allegro ma elegante, che dà un aria davvero speciale a chi lo indossa. Le giapponesi sono ancora più belle quando lo indossano, sembrano farfalle scappate da qualche illustrazione di Hokusai.
La gastronomia è una parte essenziale della cultura di un popolo, e la gastronomia giapponesa è una festa per lo stomaco, il naso e gli occhi.
A Kyoto siamo entrati in contatto per la prima volta con il cibo giapponese ‘vero’. Abbiamo mangiato gyudon (piatto di riso con carne), bento (piatto formato da diverse porzioni di diversi cibi), tempura (gamberi, pesce e verdure in pastella), ramen (zuppa di noodles) e molto altro.
Anche se la cena che non potremmo mai scordare è quella che abbiamo condiviso con Yukiko, Miho e Masaya in un autentico Izakaya giapponese.
Gli Izakaya sono una specie di pub tradizionali dove la gente si riunisce per bere sake, birra e condividere piatti tipici.
Qua abbiamo provato sashimi di anatra, di tonno, di salmone, tofu fritto, bambú e anatra piccante.
Altra tappa indispensabile, soprattutto se ami il cibo, è il mercato Nishiki. Qui potrai vedere cetrioli e sottaceti strani e quando dico strani... voglio dire strani forti, io non ho avuto il coraggio di assaggiarli! Nel mercato troverai anche dolci e snack come yakitori (spiedini di carne alla brace), takotamago (polpo + uovo) o e l’immancabile pesce (sushi,sashimi, etc).
Certo che se viaggi con un budget low cost come noi, bè invece dello spiedino di polpo puoi mangiarti un gyudon in uno dei tanti fast-food giapponesi come Sukiya, Matsuya, Yoshinoya o Nakau.A Kyoto abbiamo partecipato anche a un bellissimo (e buonissimo) corso di cucina giapponese, ma questo te lo racconto nel prossimo post!
INFORMAZIONI UTILI
Muoversi a Kyoto:
Il centro si può facilmente girare a piedi. Se preferisci usare i mezzi pubblici (in ogni caso per arrivare a un sacco di posti emblematici dovrai usare il bus) ti consiglio comprare il bus-pass di 500¥. È valido per un giorno e considerando che un biglietto normale costa 230¥... direi che conviene!
L’unico problema è che il traffico è abbastanza intenso e in certe tratte (tipo Tempio d’oro-Kyumizudera siamo rimasti in bus per più di un’ora!). Morale della favola: se hai fretta, forse conviene di più alternare metro e bus :)
Come arrivare/Quanto costa:
Fushimi Inari: bus nº 5 SUD (南5)
Occhio: non confonderlo con il 5 NORD, ricordati di ‘rotolare verso sud’ ;). Prezzo entrata: gratis.
Foresta di bambù di Arashiyama: bus nº 71, 72 y 74.
Prezzo entrata: gratis.
Kinkaku-Ji (tempio d’oro): bus nº 12, 59, 101, 102, 104 y 105
Prezzo entrata: 400¥.
Kiyomizu-dera: bus nº 100, 202, 206 y 207.
Prezzo entrata: 300¥.
Dove dormire: abbiamo passato 4 notti nel Kazarya gh, se volete vedere la recensione la tróvate qua: http://www.mochileandoporelmundo.com/2015/04/donde-dormir-kioto-alojamiento-barato-kyoto.html (#ad)
E una notte di couchsurfing a casa di Shoei di cui vi parleremo nel prossimo post!
Ma sai che leggerti mi piace proprio! Questo post su Kyoto è favoloso! Non vedo l'ora di leggere tutte le altre cosine che scriverai sul Giappone! Ti aspetto! ^^
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