-Lì non c’è niente da fare
-È brutta
-Ci sono solo neon e takoyaki
-3 giorni ad Osaka? Wtf!
Queste, ed altre frasi simili,
sono quelle che ci hanno accompagnato prima di arrivare ad Osaka. Sembrava che a nessuno piacesse, che stessimo andando a visitare la ‘Mordor’
giapponese, che avremmo perso solo tempo.
E invece...
Siamo arrivati ad Osaka dopo aver passato il giorno a Nara (evitando la morte da incornata di cervo, ma questa ve la racconto un’altra volta).
La prima impressione fu quella di essere in una
città piena di grattacieli, neon, luci, persone e... cibo!
... e robot! |
Già lì la mia sensazione era buona, ma fu quando il rifesso di un tramonto
rosa pastello ci avvolse nel suo abbraccio che capì che Osaka ci sarebbe
piaciuta. Morale della favola: non fidarti mai delle opinioni altrui (hihi, ok
forse un po’ drástica, ma soprattutto quando di cose soggettive si tratta...
meglio farti un' idea tutta tua).
Osaka non è
una città con mille cose da fare e vedere, però il bello forse è proprio
questo: hai tempo per trasformarti in un ‘osakegno’. Puoi passeggiare e
perderti per le sue stradine, sorprenderti tra i colori (e odori!) dei suoi
mercati, scoprire cosa diamine siano i rumorosissimi e sempre affollati ‘pachinko’,
meravigliarti davanti all’autenticità degli izakaya (i ristorantini tipici
giapponesi che sembrano usciti da un film dello Studio Ghibli) e ovviamente mangiare.... mmm che bene si mangia ad Osaka!
Se vuoi scoprire quali sono i piatti tipici di Osaka guarda questo articolo
Poi c’è lui: l’imponente
castello della città. Noi non ci siamo entrati: avendo un budget low cost e
sapendo che saremmo andati a visitare quello di Himeji (che molti dicono essere
il castello più bello del Giappone) abbiamo deciso così. Però guardare è gratis
e lì, con lo sguardo all’insú rivolto verso il tetto color acqua marina,
abbiamo conosciuto Saito.
Saito è un
arzillo signore con lo sguardo dolce, le mani grandi e la passione per l’origami,
l’antica arte giapponese di creare figure piegando la carta. In men che non si
dica ci ha fatto un pavone e una libellula che ci ha poi regalato, con un
grande sorriso.
Intorno a noi
i ciliegi, timidamente, lasciavano intravedere i fiori. Una settimana dopo il
sakura, così si chiama la fioritura, sarebbe esplosa in tutta la sua bellezza e
avrebbe dato il via all’hanami, che letteralmente vuol dire ‘ammirare i fiori’.
Durante l’hanami i giapponesi si riuniscono nei parchi, festeggiando con pic
nic ricchi di cibo delizioso (e non mancano mai le birre, l’umeshu e il sake!)
Passeggiando
per il parco abbiamo incontrato il cagnolino più simpatico di Osaka, che non
appena ha visto Rober, gli è saltato in braccio facendogli mille moine. Ha così
guadagnato un massaggio spagnolo, che non sarà famoso come quello balinese, ma
che non è da buttare ;)
Il nostro
appartemento si trovava nella zona di Namba, vicinissimo al quartiere più
famoso di Osaka: Dotonbori.
Dotombori è un’esplosione
di colori, luci, cartelli pubblicitari giganti e in 3D, come quello del
granchio di Kani Doraku, o quelli dei polpi dei negozi di takoyaki, o quelli
dei ‘fugu’, i famigerati pesci palla che si mangiano... anche se sono velenosi!
Passeggiando
per Dotonbori non puoi non entrare a curiosare tra i negozietti che vendono
mille e una stranezze, visitare il simbolo della città: il corridore di Gilco
e...
... ovviamente, devi provare uno degli street food più buoni del Giappone: i takoyaki!
E parlando di
gastronomia... ad Osaka, una delle cose più tipiche da fare è mangiare
kushikatsu, spiedini fritti di carne, verdura, formaggio, pesce. Buonissimi!
Noi abbiamo ‘kushikatsuato’
con il nosotros amico Ikuo nel quartiere Shinsekai, che ha la fama di essere
una delle zone più pericolose di tutto il Giappone. Forse lo era dopo la
guerra, ma oggi è un posto sicurissimo, non preoccupatevi.
Qua tra un
baretto, un neon e un altro potete incontrarvi faccia a faccia con la torre
Tsutenkaku, che s’ispira un po’ alla Torre Eiffeil (con un po’ di fantasia eh!)
A
volte non conta tanto cosa fare e vedere in una città, ma come ti senti.
E noi
ad Osaka ci siamo sentiti proprio bene...
Tu l'hai visitata? Ti è piaciuta?
L'ho usata come base per tre notti da dove partire per le varie escursioni e l'ho visitata un solo giorno. Secondo me così è l'ideale..avendo meno "attrazioni" la si può visitare benissimo la sera, senza preoccuparsi degli orari di chiusura. Il castello di Osaka a differenza di Himeji è una ricostruzione in cemento armato e all'interno c'è un museo di storia del Giappone, molto interessante!
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