giovedì 4 giugno 2015

LE MILLE GRU DI SADAKO

Cranes over Hiroshima, 
white and red and gold Flicker in the sunlight 
like a million vanished souls  
I will fold these cranes of paper to a thousand one by one  
And I’ll fly away when I am done

                          – From Jim Small’s “Cranes over Hiroshima“


Sadako era una bambina come tante altre. 
Lo è stata fino al 6 agosto 1945, quando lo scoppio della prima bomba atomica la trasformó in una Hibakusha, una sopravvissuta.
Sadako aveva solo 2 anni quel caldo giorno d’agosto, quando venne fatta sbalzare fuori dalla finestra dall’esplosione più orribile che la Terra abbia mai ospitato, quando la sua mamma la prese in braccio e la portò a salvo, quando la realtà si era svelata più terribile del più spaventoso incubo.

Illustrazione originale di redflagmagazine


Sadako superò la paura, il trauma e la tragedia. 
La vita però aveva in serbo un'altra battaglia: 9 anni più tardi, quando già era diventata una bambina forte e felice, si sentì male. Fu presto diagnosticata: aveva la malattia della bomba A, un tipo di leucemia molto aggressivo.

Presto si ricordò di una vecchia leggenda giapponese: se si realizzano mille gru di carta, gli dei ti concedono un desiderio e Sadako ne aveva solo uno... vivere.

Chizuko, la sua migliore amica, le regalò la prima gru di carta e Saduko si mise mano all’opera: aveva realizzato 644 gru di carta quando la malattia vinse la battaglia. Era il 25 ottobre 1995. Sadako aveva 12 anni.
Chizuko e i compagni di scuola di Sadako continuarono a creare gru di carta, facendolo volevano ricordare la loro amica e tutti i bambini che erano morti a causa della bomba atomica.

 

Oggi si può rendere omaggio a Sadako nel Parco della Pace di Hiroshima, dove vive eternamente rappresentata in una statua mentre sostiene una gru. Tutt’intorno migliaia e migliaia di gru di carta arrivate da ogni parte del mondo. E sotto di lei una scritta: "Questo è il nostro grido. Questa è la nostra preghiera. Pace nel mondo"


1 commento:

Commenta: è gratis e non fa male a nessuno. Bè se è una critica fa male a me, ma tanto a te che te frega, così ti sfoghi e eviterai magnare un kg di gelato al cioccolato dolce e un po' salato come fai sempre!
(*lo so che lo fai*)
P.S. si accettano anche i commenti belli e positivi.
Grazie e tante care cose!

Utilizzando questo formulario stai lasciando dati personali che comunque, prometto, saranno trattati in maniera sicura (non sono mica Zuckerberg *e fu cosí che le chiusero il blog*). Insomma, devo dirti tutto ciò per far le cose per bene come detta il nuovo RGPD (regolamento generale di protezione dei dati). Puoi informarti ulteriormente leggendo la nostra politica di privacy.