Primo destino? Gorizia: abbiamo un appuntamento con blablacar ed Elisa, una simpatica trevigiana che viaggia a Ljubiana, come noi. Dopo un paio d’ore di chiacchiere, risate, dubbi su come caspiterina bisogna attaccare la vignetta per circolare in Slovenia arriviamo: inizia l’avventura... ci aspettano 2 mesi nei Balcani.
La prima cosa che notiamo è che la città è piena zeppa di ragazzini sui 14 anni con i capelli unti e bisunti e faccia-braccia-gambe ricoperte di “F”. Scopriamo poi che sono i cosiddetti ‘faisans’, le matricole che iniziano le superiori. Mi aspettavo draghi e invece trovo fagiani.
Draghi? Eh sì: il drago è il símbolo della città di Ljubljana. Il motivo è semplice: rappresenta la forza ed il coraggio. Per capirlo bisogna risalire alla leggenda di Giasone e gli argonauti (se ti stai immaginando una specie di Conan il Guerriero, leader di un gruppo di alieni mmm no, non è proprio così). Secondo la leggenda Giasone e gli argonauti stavano viaggiando alla regione di Colchide per recuperare il vello d’oro (e restituire il trono a Esone). Vabbè, non mi dilungo oltre: cosa centrano Lubjana e il drago?
Una delle tante avventure di Giasone occurrò proprio nella capitale slovena: quando passò per Ljubljana un enorme drago interruppe il suo viaggio. Giasone lo uccise ma lo spirito del drago rimase nella città per proteggerla per sempre.
Il simbolo della città è infatti il Ponte dei Draghi (Zmajski Most). Certe voci assicurano che i 4 draghi del ponte alzano la coda ogni volta che una donna vergine attraversa la strada... mi sa che non ce ne sono molte a Ljubljana perché la coda è rimasta bella ferma.
Draghi a parte, Ljubljana ha molto da offrire: buon cibo (mmm cevapcici e burek!), un centro storico curato nei dettagli, pulito e molto carino (Ljubljana è capitale verde in questo 2016), bella gente (no, sul serio... son tutti belli, ok quasi tutti) , un castello sulla cima di una collina e un fiume verde dove passeggiare è un vero piacere (non passeggiare sul fiume eh, vicino al fiume).
Il figlio ribelle di Ljubljana non può che essere Metelkova, l’anima underground della città, uno dei posti più incredibili della Slovenia, tutto pieno di graffiti e strane opere d’arte che di giorno posano dinnanzi ai flash dei turisti e di notte si godono ‘la vida loca’ tra un concerto e un shottino dietro l’altro.
La cosa più curiosa di tutte è che Metelkova occupa il posto di quello che fu una caserma militare nell’epoca della Ex-Yugoslavia. La disciplina, la rigidità e la freddezza di allora hanno lasciato spazio alla creatività, al colore e alla fantasia del presente. Metelkova è l’arcobaleno di Ljubljana, che splende anche in un giorno di sole senza pioggia.
Perdendoci tra le stradine del centro ci siamo ritrovati un un museo peculiare: quello del Hitchhiking. Il suo fondatore è Miren, un simpatico signore sulla cinquantina che dai 25 anni percorre l’Europa in lungo e in largo... facendo autostop. Il suo ultimo record? 31 paesi in 10 giorni! Il suo museo itinerante è piccolo, ma pieno di personalità e ‘giochi geografici’… sapresti trovare l’unica immagine che si ripete 2 volte?
Però se c’è una cosa che devi fare sì o sì a Ljubliana è vedere il tramonto dal castello. O meglio... dalla collina vicina al castello (miglior tramonto e gratis!).
E adesso, è arrivato il momento di un super tip: un altro posto dove poter ammirare Ljubljana in tutta la sua bellezza è il Neboticnik, l’edificio più alto della città. Quassù c’è un bar dove fanno una Prekmurska gibanica (una torta deliziosa con 709.832 milioni di calorie) imperdibile. Costa 3,5€, son soldi ben invertiti, vedrai.
Ci siamo stati d'inverno e ci è piaciuto un sacco pure a noi :)!
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